Dopo i tragici avvenimenti legati al Terremoto del Centro Italia del 2016 i governi hanno messo in atto alcune iniziative legate alla messa in sicurezza delle nostre case. Vediamo nello specifico come utilizzare i vantaggi fiscali del “Sisma bonus” in caso di sopraelevazione.
Italia: paese a rischio sismico con edifici ormai vecchi. La prevenzione è fondamentale.
Il nostro paese è purtroppo caratterizzato da un alto rischio sismico, cioè un luogo in cui si verificano spesso terremoti e anche con una magnitudo elevata. Per questa ragione è fondamentale utilizzare tutti i mezzi a disposizione per evitare il ripetersi di scene tristemente già viste.
E l’unico mezzo che potrebbe contrastare la forza di un terremoto è la prevenzione. Anche se siamo naturalmente portati a pensare il contrario, numerosi studi hanno dimostrato che invece è possibile costruire abitazioni capaci di resistere a scosse anche elevate.
Un esempio? Guardate il video presente sulla nostra pagina Facebook in cui vengono effettuate delle Prove sismiche su case in legno con tecnologia XLAM
La condizione tuttavia più preoccupante è che più di due milioni di case sono a rischio crollo come si può leggere nell’articolo di Liberoquotidiano scritto dopo il crollo del Ponte Morandi: case vecchie, da sottoporre a ristrutturazione e costruite in tempi in cui non si dava la dovuta importanza all’ipotesi di terremoto. Per questo ci sarebbe forse bisogno di un vero e proprio piano nazionale di ricostruzione o ristrutturazione delle nostre case.
“Sisma bonus” e zone sismiche: quali sono le zone interessate?
L’elevata sismicità del nostro paese ha spinto il Governo, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (conosciuto anche con l’acronimo INGV), a creare una vera e propria mappa con 4 zone differenti in vista del Sisma bonus . Ecco quali sono e le loro caratteristiche:
– zona 1: qui la sismicità è alta, si verificano forti terremoti con conseguenze ovviamente gravi;
– zona 2: zona con sismicità e pericolosità inferiori rispetto alla zona 1 ma sempre con pericolo alto;
– zona 3: i paesi e i comuni in questa area sono caratterizzati da un grado di pericolosità relativamente basso (ma ricordiamoci che stiamo parliamo sempre di terremoti);
– zona 4: le aree che rientrano in questa zona sono caratterizzate da un basso grado di pericolosità a causa di scosse telluriche più lievi.
Per conoscere in quale zona sismica è inserito il proprio comune di residenza, potete scaricare questo file redatto proprio dall’ INGV
Scarica il file premendo sul simbolo di Excel
Con la funzione di Excel “ Trova e Seleziona” potrete scrivere il nome di un comune italiano e vedere in quale zona è stato inserito.
Sisma bonus, zone sismiche, classe di rischio e adeguamento
La classificazione delle zone è stata fatta soprattutto per stabilire il grado di intervento, di adeguamento sismico e di risorse da destinare agli edifici.
Uno degli obiettivi del Sisma bonus è incentivare quei lavori che riducono la classe di rischio di un edificio: detto in altre parole, maggiore saranno gli sforzi per rendere sicuro un edificio e maggiori saranno le agevolazioni e i vantaggi fiscali del Sisma bonus.
Cosa è il grado di sismicità di un edificio? Ci viene incontro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con un suo documento ufficiale. Bisogna considerare e mettere in relazione 3 fattori
– pericolosità: cioè la probabilità che si verifichi un terremoto;
– vulnerabilità: cioè quali effetti possono verificarsi su un edificio dopo un terremoto;
– esposizione: cioè gli effetti del terremoto su una comunità.
Mettendo in relazione questi elementi si ottiene una scala di 8 elementi:
classe A+ (meno rischio)
classe A
classe B
classe C
classe D
classe E
classe F
classe G (più rischio)
In questo articolo non ci dilungheremo su come si determina scientificamente il grado di rischio sismico di una casa, è importante sottolineare come il Sismabonus assegna le risorse. E infatti sono così ripartite:
– le spese devono trovarsi nell’intervallo che va dal dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021;
– gli edifici devono essere inseriti in zona 1, zona 2 e zona 3;
– interventi che determinano il passaggio ad una classe di rischio inferiore: se si eseguono interventi su unità abitative, come condomini o abitazioni private, o su immobili adibiti delle attività produttive, che permettono all’immobile di passare da una classe di rischio più alto (come per esempio la classe G) ad una classe inferiore (come la classe F), la detrazione delle spese sarà del 70 – 75%;
– interventi che determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori: sempre per unità abitative o produttive, se si eseguono lavori in grado di modificare il grado di sismicità di un edificio di due classi (come ad esempio da classe G a classe E) la detrazione delle spese sarà del 80 – 85%;
– spesa massima consentita su cui calcolare la spiegazione: 96000 € per unità immobiliare
– detrazione da IRPEF e o IRES in 5 anni
Usufruire del Sisma bonus in caso di sopraelevazione: come fare e in quali occasioni conviene farlo
La sopraelevazione di un edificio è generalmente pensata come un’opera che fondamentalmente tende ad aggiungere alcune caratteristiche “non strutturali” ad un’opera già esistente. Nel senso che una sopraelevazione può essere sfruttata per ricavare nuovi spazi abitabili in una casa privata o nuovi spazi destinati a commercio o svolgimento di lavori generici in caso di edilizia per unità produttive (pensiamo a nuovi uffici, spazi per stoccaggio o per inserimento di alcune macchine).
In realtà però, la sopraelevazione può apportare benefici tangibili anche sulla solidità di tutta la struttura dell’edificio. E in alcuni casi i lavori eseguiti per le sopraelevazioni possono:
– alleggerire la struttura: in caso di vecchi solai e vecchi edifici si può ipotizzare un’opera di ristrutturazione che utilizzi il legno al posto di materiali come laterocemento;
– non appesantire eccessivamente una struttura esistente: pensiamo alla volontà di effettuare una sopraelevazione in caso di edificio già esistente, il legno non grava eccessivamente. Tra poco vi spiegheremo il perché;
– migliorare la resistenza dell’edificio in caso di terremoto: in altre parole si può impostare tutto il lavoro di sopraelevazione dando al complesso nuove caratteristiche in fatto di resistenza alle sollecitazioni di un terremoto.
Proprio in quest’ultimo caso si può far rientrare la sopraelevazione nel Sisma bonus e quindi sfruttare tutti i vantaggi del caso.
Come fare? Ovviamente servono alcuni passaggi necessari e fondamentali da affidare esclusivamente a professionisti:
- Si valutare lo stato attuale della struttura per vedere alcune caratteristiche fondamentali, ad esempio quanto carico potrebbe sostenere o lo stato e la composizione dei materiali della struttura;
- Si procede con la valutazione del rischio sismico della struttura;
- Si valuta lo sviluppo dell’intero progetto in modo tale da migliorare la classe in cui è inserito l’edificio;
- Si dimostra, dati alla mano, l’effettivo miglioramento ottenuto con la sopraelevazione su tutta la struttura.
Perché il legno per le sopraelevazioni e solai?
Il legno come materiale da costruzione presenta numerosi vantaggi. Già nel nostro articolo precedente “I vantaggi e le caratteristiche delle case in legno” abbiamo parlato di quanto sia vantaggioso utilizzarlo per la costruzione delle case e riferendoci nello specifico a solai o sopraelevazioni si può affermare che in questo caso si può utilizzare il legno per queste ragioni:
– elevata elasticità e resistenza alle scosse: le proprietà del legno in fatto di elasticità sono ben note e la stessa elasticità permette al legno di essere più efficace in caso di terremoti. L’energia e le sollecitazioni delle scosse non vengono accumulate in un unico punto ma vengono distribuite su l’intero materiale di cui è fatta la sopraelevazione;
– maggiore sicurezza in caso di terremoto: essendo leggero, il legno è più sicuro in caso di terremoto perché tenderà a rimanere in piedi e a non crollare sulla superficie sottostante. E anche in caso di crollo il suo impatto sulla superficie sottostante sarebbe sicuramente inferiore paragonato a strutture in cemento;
– efficienza energetica: il legno permette una traspirazione costante della sopraelevazione e una minore dispersione di calore. Questo incide sulla sua efficienza energetica e su un minor consumo di risorse di tutto l’edificio;
– duttilità e facilità di lavorazione del legno: costruire con il legno è tendenzialmente più facile rispetto a altri materiali. Questo lo rende il materiale perfetto perché adattabile a una grande varietà di edifici, sia privati che pubblici e a più di funzioni: può essere funzionale e allo stesso tempo essere estremamente piacevole da vedere;
– legno come materiale ignifugo: sebbene si pensi il contrario, il legno ha un’alta resistenza al fuoco.
– mediamente più economico : costruire in legno è mediamente più conveniente perché la materia prima è meno costosa;
– tempi di realizzazione più brevi: costruire una sopraelevazione in legno è a volte più conveniente in termini di tempistiche minori per la realizzazione dell’opera.
– materiale ecocompatibile: ricordiamo infine che il legno è un materiale “green”, quindi anche facile da smaltire.
Con questo articolo Area Legno spera di aver chiarito alcuni aspetti e alcuni vantaggi del Sisma bonus. Rimaniamo a vostra disposizione in caso di ulteriori chiarimenti e per approfondire tutti gli aspetti legati a opere in legno o sopraelevazioni in legno.
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